giovedì 4 aprile 2019

Addio fantasmi di Nadia Terranova - Recensione

Buongiorno a tutti e benvenuti, oggi sono qui per parlarvi di uno dei dodici finalisti del premio strega 2019, Addio fantasmi di Nadia Terranova, una storia che sin da subito mi è sembrata nelle mie corde e che non vedevo l'ora di recuperare. Il romanzo è edito Einaudi (al prezzo di 17.00 euro in cartaceo e di 9.99 euro in digitale - potete trovarlo QUI). 


Ida è appena sbarcata a Messina, la sua città natale: la madre l'ha richiamata in vista della ristrutturazione dell'appartamento di famiglia, che vuole mettere in vendita. Circondata di nuovo dagli oggetti di sempre, di fronte ai quali deve scegliere cosa tenere e cosa buttare, è costretta a fare i conti con il trauma che l'ha segnata quando era solo una ragazzina. Ventitre anni prima suo padre è scomparso. Non è morto: semplicemente una mattina è andato via e non è più tornato. Sulla mancanza di quel padre si sono imperniati i silenzi feroci con la madre, il senso di un'identità fondata sull'anomalia, persino il rapporto con il marito, salvezza e naufragio insieme. Specchiandosi nell'assenza del corpo paterno, Ida è diventata donna nel dominio della paura e nel sospetto verso ogni forma di desiderio. Ma ora che la casa d'infanzia la assedia con i suoi fantasmi, lei deve trovare un modo per spezzare il sortilegio e far uscire il padre di scena.

 Annunciata la dozzina dei semifinalisti al premio strega, la mia curiosità si è subito gettata su "Addio fantasmi", uno di quei romanzi che sapevo avrebbero parlato al mio cuore, e non mi sbagliavo. 

La storia è quella di Ida, una trentenne traferitasi dalla Sicilia a Roma e che, a causa di alcuni lavori necessari per rimeterre in piedi la casa della sua infanzia, è costretta a tornare a quella che ormai non considera più casa sua ed ad affrontare i fantasmi dai quali ha cercato di fuggire per tutta la sua vita rifugiandosi in un matrimonio insoddisfacente e riversando le sue emozioni in storie fittizie. 

Il modo in cui la Terranova descrive le emozioni di Ida, il modo in cui sviluppa la storia, toccando corde delicate e dolorose, il modo in cui ci parla dei fantasmi del passato, insomma, tutto di questo romanzo mi ha toccata e mi ha emozionata in maniera davvero profonda. Le sensazioni di Ida, narrate dalla penna della Terranova che è stata per me una delle scoperte più interessanti degli ultimi anni, traspaiono dalle pagine e ci troviamo a provare la sua stessa paura, il suo stesso senso di soffocamento, la sua stessa insoddisfazione e senso di colpa nei confronti di una situazione della quale non è direttamente responsabile, ma dalla quale è stata influenzata la sua intera esistenza.

Ida è una codarda, un'egocentrica, un'egoista, una persona che invade con il suo dolore tutto ciò che tocca, una persona che non riesce ad andare avanti, che è rimasta bloccata a quella mattina alle 6.16 quando la sua vita ha smesso di scorrere come per tutti gli altri e lei è rimasta bloccata per sempre alla ricerca di una spiegazione, di una qualche ragione che potesse spiegare quello che è accaduto nella sua vita e che potesse scagionarla dalle colpe che continua ad attribuirsi giorno dopo giorno. Ida è la perfetta definizione di persona tossica e le sue relazioni con coloro che la circondano lo dimostrano, un matrimonio basato sul niente, una relazione madre-figlia completamente dannosa per entrambe, troppo chiuse nel proprio dolore e troppo sicure delle proprie scelte per riconoscere i rispettivi errori nei confronti dell'altra, e una relazione d'amicizia ormai terminata.

Il romanzo è un grido di dolore da parte di una persona che ha fatto della sua sofferenza una corazza per non affrontare la realtà a testa alta, è la storia di una donna che ha smesso di vivere e che è sopravvissuta per ventitrè anni trascinandosi a fatica in una vita che non voleva, ma che è l'unica via che le sembra possibile. E' la storia di una donna che si lascia trasportare dalla vita, che ha come unico mantra "se è successo al corpo, non è successo davvero", un mantra che continua a ripetere per non accettare la realtà che sta vivendo. 


Insomma, è un romanzo che mi ha conquistata, anche per via della penna della Terranova che è ipnotica e scorrevolissima, e che vi consiglio vivamente di recuperare, anche in vista della finale dello strega!

Cosa ne pensate? Lo avete letto o avete intenzione di recuperarlo?
Al prossimo post,
Nali <3 

2 commenti:

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