Annunciata la dozzina dei semifinalisti al premio strega, la mia curiosità si è subito gettata su "Addio fantasmi", uno di quei romanzi che sapevo avrebbero parlato al mio cuore, e non mi sbagliavo.
La storia è quella di Ida, una trentenne traferitasi dalla Sicilia a Roma e che, a causa di alcuni lavori necessari per rimeterre in piedi la casa della sua infanzia, è costretta a tornare a quella che ormai non considera più casa sua ed ad affrontare i fantasmi dai quali ha cercato di fuggire per tutta la sua vita rifugiandosi in un matrimonio insoddisfacente e riversando le sue emozioni in storie fittizie.
Il modo in cui la Terranova descrive le emozioni di Ida, il modo in cui sviluppa la storia, toccando corde delicate e dolorose, il modo in cui ci parla dei fantasmi del passato, insomma, tutto di questo romanzo mi ha toccata e mi ha emozionata in maniera davvero profonda. Le sensazioni di Ida, narrate dalla penna della Terranova che è stata per me una delle scoperte più interessanti degli ultimi anni, traspaiono dalle pagine e ci troviamo a provare la sua stessa paura, il suo stesso senso di soffocamento, la sua stessa insoddisfazione e senso di colpa nei confronti di una situazione della quale non è direttamente responsabile, ma dalla quale è stata influenzata la sua intera esistenza.
Ida è una codarda, un'egocentrica, un'egoista, una persona che invade con il suo dolore tutto ciò che tocca, una persona che non riesce ad andare avanti, che è rimasta bloccata a quella mattina alle 6.16 quando la sua vita ha smesso di scorrere come per tutti gli altri e lei è rimasta bloccata per sempre alla ricerca di una spiegazione, di una qualche ragione che potesse spiegare quello che è accaduto nella sua vita e che potesse scagionarla dalle colpe che continua ad attribuirsi giorno dopo giorno. Ida è la perfetta definizione di persona tossica e le sue relazioni con coloro che la circondano lo dimostrano, un matrimonio basato sul niente, una relazione madre-figlia completamente dannosa per entrambe, troppo chiuse nel proprio dolore e troppo sicure delle proprie scelte per riconoscere i rispettivi errori nei confronti dell'altra, e una relazione d'amicizia ormai terminata.
Il romanzo è un grido di dolore da parte di una persona che ha fatto della sua sofferenza una corazza per non affrontare la realtà a testa alta, è la storia di una donna che ha smesso di vivere e che è sopravvissuta per ventitrè anni trascinandosi a fatica in una vita che non voleva, ma che è l'unica via che le sembra possibile. E' la storia di una donna che si lascia trasportare dalla vita, che ha come unico mantra "se è successo al corpo, non è successo davvero", un mantra che continua a ripetere per non accettare la realtà che sta vivendo.
Insomma, è un romanzo che mi ha conquistata, anche per via della penna della Terranova che è ipnotica e scorrevolissima, e che vi consiglio vivamente di recuperare, anche in vista della finale dello strega!
Cosa ne pensate? Lo avete letto o avete intenzione di recuperarlo?
Al prossimo post,
Nali <3
Sembra molto carino.
RispondiEliminaMolto più che carino, assolutamente imperdibile!
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