Dopo "Romanzo esplicito", Josephine Yole Signorelli alza la posta in
gioco, decidendo di raccontare se stessa e la propria storia con brutale
onestà. Ed è la storia di un adolescente alla scoperta della propria
identità di genere, negli "anni zero". L'accettazione del proprio corpo
sullo sfondo di scuola, bullismo, vita familiare e sociale, sballi,
incontri in rete, sesso e "cupio dissolvi". E infine la consapevolezza e
la trasformazione, l'amore - prima di tutto verso di sé.
La storia che l'autrice ha scelto di raccontarci è la sua, una storia fatta di rapporti sessuali occasionali, sofferenza, scoperta del proprio corpo e della propria sessualità. E' una storia molto coraggiosa da raccontare, perchè l'autrice ci parla della sua adolescenza, un periodo molto difficile e durante il quale ha dovuto affrontare non solo i cambiameti del proprio corpo, ma anche la sua essenza più vera per decidere quale fosse la sua strada e il suo posto nel mondo.
Sin da subito si capisce quanto sia stato difficile e coraggioso da parte dell'autrice condividere questa sua storia. Era un fumetto necessario in questo momento, soprattutto visto il clima d'odio che continua a diffondersi e che rende ancor più difficile la vita di coloro che vogliono decidere del proprio corpo e della propria vita liberamente. Il modo in cui si è scelto di voler raccontare le vicende, senza filtri grafici e senza alcuna limitazione nel linguaggio è una delle cose che ho apprezzato maggiormente. E' una storia molto esplicita che sicuramente farà storcere il naso ai più, ma che ha l'intento di diffondere un po' di consapevolezza riguardo un argomento che oggi è un tabù, la disforia di genere.
Per quanto riguarda le tavole, lo stile è poco definito, con tratti molto liberi e spesso confusi. Sembra quasi che, attraverso il suo stile, l'autrice volesse comunicarci il senso di confusione e di smarrimento che stava provando in quel momento. E' tutto molto fluido e indistinto, una scelta artistica del tutto originale. L'utilizzo dei colori è un altro elemento distintivo del fumetto, infatti la storia è completamente rappresentata attraverso tavole di colore giallo, con brevi interruzioni di colore nero o viola. Non posso dire di aver apprezzato appieno questo stile, perchè in linea generale preferisco dei tratti più netti e definiti, precidi e non troppo liberi, però questo aspetto non ha intaccato la mia lettura del fumetto e non ha influenzato più di tanto il mio giudizio a riguardo.
Le tematiche che l'autrice sceglie di affrontare sono innumerevoli, oltre alla disforia di genere, abbiamo la depressione, la dipendenza da sostanze stupefacenti e non solo, la sessualità e il rapporto con gli altri. Sono tutte tematiche che molto spesso si tende ad evitare, ma che in questo contesto vengono messe a nudo, analizzate e affrontate con la consapevolezza di chi le ha affrontate in prima persona e sa come parlarne agli altri.
Insomma, P. la mia adolescenza trans è un fumetto che consiglio a tutti di leggere per acquisire consapevolezza riguardo una tematica poco affrontata, per scoprire un'autrice incredibile e per leggere qualcosa che esuli dagli schemi prestabiliti della narrativa e dei fumetti. E' un fumetto scomodo e coraggioso, che fa aprire gli occhi e che ci aiuta a comprendere ciò che molto spesso è difficile percepire se non lo si sta provando. Quindi, leggetelo tutti, non ve ne pentirete.
Cosa ne pensate? Lo avete letto o avete intenzione di farlo?
Al prossimo post,
Nali <3
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