Quando il popolare conduttore radiofonico West McCray riceve una telefonata da una donna che lo implora di cercare Sadie Hunter, diciannove anni, scomparsa da alcuni mesi, l’uomo non è davvero convinto che quella sarà una storia da raccontare: è tristemente consapevole che di ragazze scomparse ce ne siano molte, troppe, ogni giorno. Ma quando viene a sapere che Sadie si è allontanata da casa dopo il brutale omicidio irrisolto della sorella Mattie, tredici anni, parte alla volta di Cold Creek, Colorado, per cercare di saperne di più.Sadie non ha idea che la sua storia stia per diventare il soggetto di un podcast di successo seguito da una costa all’altra degli Stati Uniti. Tutto ciò che vuole è vendetta: armata di un coltello a serramanico e del suo lacerante dolore, Sadie colleziona una serie di confusi indizi che seguono le tracce dell’uomo che è convinta abbia ucciso la sorella.Mentre West ricostruisce il viaggio di Sadie, ritrovandosi sempre più coinvolto dalla storia della ragazza e ossessionato dal pensiero di ritrovarla, un mistero inquietante comincia a prendere forma e a svelarsi. Riuscirà West a ricomporre il puzzle della verità prima che per Sadie sia troppo tardi? Alternando le puntate del podcast alla lucida voce di Sadie, che racconta in prima persona la sua caccia all’uomo, Courtney Summers ci regala una storia struggente che resta sulla pelle ben oltre la sua ultima pagina.
Sadie è stato uno dei libri più discussi di qualche mese fa, un romanzo che aveva fatto tanto scalpore in patria e che, uscito in Italia, ha quasi replicato l'esperienza. Lo si vedeva ovunque e, da amante dei podcast e dei crimini, non ho potuto fare a meno di recuperarlo!
Sadie ha sedici anni quando sua sorella viene uccisa brutalmente e il suo cadavere viene ritrovato in un campo della sua piccola città, Cold Creek. A seguito di questi avvenimenti la ragazza scomparirà volontariamente e sua nonna adottiva contatterà il produttore di un podcast perchè faccia delle indagini riguardo la scomparsa di Sadie e ne racconti la storia. Quello che ne esce fuori è una storia fatta di sofferenza, scoperte e di incertezza, la storia di una ragazza scomparsa come tante altre, ma che come tante altre, ha bisogno di essere raccontata.
Devo essere sincera, me lo aspettavo diverso. Quello che mi aspettavo era un'indagine non solo sulla scomparsa di Sadie, ma anche sulla morte di sua sorella, insomma un fictional true crime. Quello che, invece, mi sono trovata davanti è una storia che va al di là del mero racconto di una morte e di una scomparsa. Attraverso il podcast, infatti, ci viene raccontata una storia ben più drammatica e dagli effetti molto più estesi rispetto a quelli che ci aspettavamo all'inizio. Lo sviluppo delle vicende, quindi, non mi ha del tutto convinta, non mi è piaciuto il modo in cui i presupposti della storia sono stati sviluppati, nonostante le vicende narrate non mi siano dispiaciute. Non so se sia chiaro quello che sto cercando di dire, ma aspettandomi una sorta di indagine su un omicidio, mi sono ritrovata un po' spiazzata dall'effettivo sviluppo delle vicende.
L'espediente narrativo, invece, mi è piaciuto molto. Ho trovato l'idea del podcast molto originale e trovo che questa scelta narrativa abbia dato un carattere completamente diverso alla storia. Lo stile di scrittura, infatti, se nelle parti in cui parla Sadie è molto introspettivo, le parti in cui leggiamo le puntate del podcast hanno un taglio più giornalistico. In generale lo stile di scrittura è molto scorrevole e semplice, una narrazione che risulta lineare e asciutta, molto adatta al tipo di vicende che ci vengono narrate.
I personaggi mi sono risultati molto credibili e caratterizzati bene, seppur in maniera limitata e concisa. L'unica cosa che mi sento di dire su di loro è che molto spesso le scelte di Sadie non mi sono state del tutto chiare. Non sono riuscita ad entrare del tutto in sintonia con il suo personaggio e non sono riuscita a capire alcune sue decisioni.
Un'altra cosa che non mi ha del tutto convinto è stato il modo in cui vengono affrontate alcune tematiche. L'autrice sceglie di dare un taglio preciso alla sua storia e scegli di parlare di una tematica molto attuale, difficile e dolorosa, ma lo fa in maniera superficiale, non arriva mai ad affrontare il problema in maniera esplicita e questo non ha giovato alla narrazione. Viene tutto solo accennato o sottinteso. Non c'è neanche una vera e propria denuncia delle dinamiche narrate, è solo una cronaca del tutto giornalistica e obiettiva dei fatti.
Insomma, nonostante io abbia finito Sadie in pochissimo tempo, divorandolo non appena avevo un po' di tempo a disposizione, non è una romanzo che è riuscito ad arrivarmi completamente. E' una storia sicuramente coraggiosa, dolorosa e che affronta tematiche molto importanti, ma il modo in cui ci viene raccontata non riesce a trasmettere del tutto emozioni e opinioni riguardo ciò che viene narrato.
Ve lo consiglio se cercate un romanzo che sia raccontato in maniera innovativa e, soprattutto, se vi piacciono i podcast di carattere poliziesco. Se cercate, invece, un thriller o una sorta di true crime, dubito che possa piacervi del tutto, anche se questo dipende dal modo in cui vi approcciate alle vicende narrate. Quindi, ve lo consiglio, ma con qualche riserva, perchè non è il libro stratosferico che si andava millantando qualche mese fa, ma non è neanche un libro brutto, quindi se vi ispira dategli una possibilità!
Cosa ne pensate? Lo avete letto o avete intenzione di leggerlo?
Al prossimo post,
Nali <3
Comprato qualche giorno fa, sarà tra le mie prossime letture! :)
RispondiEliminauuh che bello, ti è piaciuto?
EliminaIo sono di parte perché la Summers è una delle mie scrittrici preferite e ho letto tutto quello che ha scritto - e sul mio blog, il giorno dell'uscita di Sadie, avevo proprio scritto un post sul mio timore che la protagonista Sadie non "arrivasse". La tua è la seconda recensione che leggo che sottolinea questo punto - e la mia non intende essere una critica, anzi.
RispondiEliminaMa sapevo che era questo il rischio quando hanno deciso di pubblicare Sadie - perché l'ultimo, perché quello che ha fatto tanto rumore e vinto dei premi.
Il punto è che le ragazze Summers - come le chiamo io - hanno un modo tutto loro di entrare in contatto con il lettore. Un po' è lo stile della Summers - quello di dire e non dire, accennare l'orrore senza metterlo per esplicito ma rendendolo un tarlo - un po' è il fatto che, se escludiamo Eddie e Sloane perché le loro storie sono diverse, prima di Sadie ci sono state Parker, Regina e Romy e quella è stata un'evoluzione in dieci anni che ha portato a Sadie. Ogni sua protagonista è per me unica e indimenticabile, ma spesso penso proprio che ad unire quelle tre in particolare ci sia un filo conduttore - un'escalation, se vogliamo - e la nuova protagonista viene capita meglio alla luce di quella precedente pur essendo storie autoconclusive che non si incontrano mai.
Come ho detto, io sono di parte - conosco questa autrice, il suo stile, le sue storie, le sue protagoniste e temevo proprio che Sadie non arrivasse. Non del tutto, almeno.
Scusa il monologo. xD