Per commemorare l'armistizio in un paese sconosciuto del Terzo mondo
appena uscito dalla guerra, viene commissionata una nuova strada che
connette le due metà dello stato fratturato. Sono incaricati del lavoro
due uomini che vengono da un paese del Primo mondo, due contractor
mercenari. Per ragioni di sicurezza, prima di iniziare, si sono dati
degli pseudonimi numerici. Numero Quattro, quello incaricato di guidare
l'avveniristica macchina asfaltatrice RS-90, si attiene a una disciplina
monastica: devono fare una strada perfettamente dritta, lunga 260
chilometri, e i tempi sono stretti, il lavoro deve essere completato
prima della parata celebrativa. Numero Nove, che in sella al suo quad si
assicura che non ci siano ostacoli davanti e dietro, è invece in vena
di avventure e curioso di ciò che lo circonda. Conosce la lingua locale,
mangia le cose del posto invece di limitarsi ai frullati di proteine
della razione, fa amicizia come può sulla strada e, in generale, fa di
tutto per non attenersi al rigoroso protocollo previsto. Quattro capisce
immediatamente che Nove è un "agente del caos", che rischia di
compromettere il lavoro e che, peggio, rende più incerto il ritorno a
casa. La grande protagonista de "La parata" è l'attesa. Quattro è a modo
suo simile al nostro Giovanni Drogo del Deserto dei Tartari di Buzzati:
la sua fortezza è la macchina asfaltatrice in cui passa le sue giornate
e i suoi Tartari sono il collega Nove e la popolazione locale. Ma il
romanzo è anche la storia di scontro vizioso fra i due protagonisti, fra
Oriente e Occidente, e fra le due anime contrastanti di Quattro, quella
scientifica e quella umana ed empatica. Stranieri in una terra
straniera devastata dalla guerra, Quattro e Nove sono protagonisti di
un'allegoria che vuole mostrare l'assurdità della loro posizione e le
conseguenze della loro presenza.
Primo approccio con Eggers per me e non so se questo sia stata un'ottima scelta o una pessima idea. La parata è un romanzo davvero molto particolare, una storia che nella sua semplicità racchiude sfacettature nascoste e oscure. Non saprei dirvi se gli altri romanzi di Eggers siano altrettanto particolari, ma posso dirvi che questo romanzo è stata una scoperta, nonostante non mi abbia convinta al cento per cento.
La storia è incentrata su due figure principali, Quattro, il nostro narratore, e Nove. I due sono stati incaricati di asfaltare una stra di 260 km che avrebbe collegato il nord ed il sud di un paese appena uscito da una guerra civile. Quella che ci aspettiamo è una vivida e dettagliata descrizione di quello che la guerra civile ha causato, invece ci ritroviamo a seguire i dettagliati appunti di un uomo che è concentrato solo e soltanto sul suo lavoro e non fa altro che lamentarsi o criticare i comportamenti del suo collega.
La cosa, all'inizio, mi ha molto interdetta. Sono rimasta sbalordita nel notare quanta poca importanza si stesse dando a ciò che era avvenuto a ciò che non era ancora finito. Poi sono iniziati i dettagli, alcuni cenni e qualche elemento che mi ha fatto pernsare che forse non stavo capendo io dove volesse andare a parare la storia. Per ora posso solo dirvi quello che ho capito, ma saranno solo mie mere interpretazioni di un libro che andrabbe letto anche solo per cercare di carpirne il significato.
Eggers ci racconta la devastazione di un paese in guerra civile e lo fa senza nominare il paese e senza dare dei nomi veri e propri a coloro che vi stanno lavorando o che vi vivono. Tutto quello che riguarda l'ambientazione è fumoso, pieno di buchi e abbiamo solo qualche indizio per tentare di capire dove ci troviamo, quando e perchè. L'espediente narrativo è la creazione di una strada, una strada che debba collegare il nord e il sud e attraverso gli occhi di Quatto, colui che asfalta la strada con la sua moderna auto, vediamo l'indifferenza e la malizia dell'animo umano, vediamo quanto meschina possa essere la gente nei confronti dei suoi simili, nei confronti dei suoi stessi fratelli.
Però La parata non mi ha convinta del tutto perchè non si è creato alcun coinvolgimento emotivo da parte mia. Non mi interessava dei personaggi e delle loro azioni e questo ha reso la lettura meno scorrevo e meno interessante. Non è colpa di Eggers, lui scrive davvero bene e la sua storia racchiude tantissimo della nostra epoca, è più che altro un problema che ho avuto io nell'affrontare questa storia. Mi aspettavo qualcosa in più, qualcosa che mi regalasse emozioni contrastanti, qualcosa che risvegliasse in me la voglia di giustizia che questo tipo di storie dovrebbero suscitare, e invece niente, calma piatta.
Insomma, un bel libro, ma niente di memoriabile a mio avviso. Comunque rimango del parere che se cercate qualcosa che vi parli dell nostra modernità, Eggers e il suo libro fanno assolutamente per voi!
Sicuramente recupererò altro di questo autore, nonostante questo primo approccio zoppicante, quindi se avete qualcosa da consigliarmi fatevi avanti.
Cosa ne pensate? Lo avete letto o avete intenzione di recuperarlo?
Al prossimo post,
Nali <3
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