Un monologo. Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre
faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari,
di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Viginian si esibisse
ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace
di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua
storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non
fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché.
Sono finalmente tornata a Baricco e l'ho fatto in una modalità completamente nuova e questo, forse, ha contribuito ad aumentare la mia fascinazione nei confronti di questo autore.
La prosa di Baricco è quasi poetica da leggere, ma da ascoltare è qualcosa di assolutamente piacevole ed emozionante, infatti, ho avuto i brividi per quasi tutta la narrazione.
La prosa di Baricco è quasi poetica da leggere, ma da ascoltare è qualcosa di assolutamente piacevole ed emozionante, infatti, ho avuto i brividi per quasi tutta la narrazione.
La storia ci viene raccontata attraverso un monologo, un lungo discorso commemorativo fatto da uno degli uomini che, saliti sul Virginian, uno dei più grandi transatlantici degli anni venti, sono entrati in contatto con Novecento, un pianistra straordinario, un uomo fuori dal comune, una persona di cui non vi pentirete di ascoltare o leggere la storia.
Attraverso la voce di uno dei musicisti che lo hanno accompagnato durante i suoi concerti sulla nave, la storia di Novecento prende vita, così come i suoi personaggi che ci appaiono come persone reali, che potremmo incontrare camminando per strada o facendo un viaggio in nave. Ogni personaggio è caratterizzato in maniera dettagliata, ma mai fredda, ognuno di loro ci regala un pezzo di sè durante la narrazione, soprattutto la voce narrante e Novecento, i protagonisti di questa strana ed emozionante storia.
Baricco sceglie ancora il mare come mezzo per raccontare le avventure dei suoi personaggi, come elemento portante di una narrazione particolare e intrigante. Il mare fa da padrone in queste poche pagine che Stefano Benni ci narra con maestria, quasi fosse egli stesso un personaggio del romanzo e non solo un elemento naturale incontrollabile e feroce. E' straordinario ed emozionante scoprire man mano il legame che si è creato tra Novecento e il mare, due elementi affini, inarrestabili ognuno a modo proprio, inseparabili.
Volevo leggere questa storia da tempo, ma ascoltarla è stato, se possibile, più emozionante e interessante, perchè la prosa di Baricco prende vita quando letta a voce alta e ci regala emozioni forti e riflessioni piene di significato.
Insomma, non posso fare altro che consigliarvi vivamente di recuperare questa storia che, seppur molto breve, è emozionante e avvicente. Indipendentemente dalla modalità con la quale deciderete di approcciarvi a questo romanzo, vi assicuro che non ve ne pentirete, soprattutto se amate un tipo di prosa quasi onirica e molto particolare, come quella di Baricco.
Cosa ne pensate? Lo avete letto o avete intenzione di recuperare questo romanzo?
Se vi va, mi farebbe piacere ricevere i vostri feedback riguardo questa nuova rubrica dedicata agli audiolibri!
Al prossimo post,
Nali <3
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