mercoledì 5 settembre 2018

La distanza tra me e il ciliegio di Paola Peretti - Recensione

Buongiorno a tutti lettori e benvenuti, oggi sono qui per parlarvi di un romanzo uscito ieri per Rizzoli, sto parlando di La distanza tra me e il ciliegio di Paola Peretti (edito al prezzo di 18.00 euro in cartaceo e di 9.99 euro in digitale - potete acquistarlo QUI con il 15% di sconto).

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Mafalda ha nove anni, indossa un paio di spessi occhiali gialli e conosce a memoria "II barone rampante" di Italo Calvino. Scappa dai professori arrampicandosi sul ciliegio all'entrata della scuola insieme a Ottimo Turcaret, il fedele gatto che la segue ovunque. Su quel ciliegio, sogna perfino di andarci a vivere, ma tra pochi mesi non lo potrà più vedere perché i suoi occhi si stanno spegnendo e un po' alla volta, giorno dopo giorno, diventerà cieca. È una bambina curiosa e l'idea di rimanere al buio la spaventa: per questo tiene un diario in cui annota le cose che non potrà più fare, come contare le stelle e giocare a calcio con Filippo, il bullo della classe che parla solo con lei. Grazie all'aiuto della sua famiglia e dei suoi amici, Mafalda capisce che un altro modo di vedere è possibile. Impara a misurare la distanza dal ciliegio accompagnata dal profumo dei fiori e comincia a scrivere un nuovo elenco: quello delle cose a cui tiene e che riesce ancora a fare. Questa è la storia di Mafalda, ma è anche quella di Paola Peretti, una scrittrice dalla forza contagiosa, che ha voluto scrivere il suo primo romanzo quando ha saputo di avere una grave malattia agli occhi. Un libro che ci insegna a vedere ciò che ancora non esiste, a lottare per i propri sogni.

La storia che ci viene narrata in questo romanzo di appena 200 pagine è quella di Mafalda, una bambina di nove anni affetta da una grave malattia agli occhi. E' una storia, quella di Mafalda, piena di insegnamenti e di speranza per il futuro che si iscrive nel quadro di una malattia divorante dalla quale non si può guarire. Mafalda è una bambina sveglia e, con l'aiuto di Estella, la sua migliore e unica amica, decide di scrivere una lista di tutto ciò che non potrà più fare una volta che sarà rimasta al buio. Nonostante i suoi nove anni Mafalda ha già capito quali sono le cose più importanti nella sua vita e cerca di non scoraggiarsi dinanzi al buio che avanza inesorabile. 

La prima cosa che mi ha colpito di questo romanzo e che, di conseguenza mi ha spinto a leggerlo, è stato il fatto che la storia di Mafalda sia direttamente collegata alle vicende personali della scrittrice, anche lei affetta da una malattia agli occhi. Ci vuole coraggio a raccontare di cose così intime e profonde e ho trovato che il modo in cui l'autrice abbia descritto la situazione di Mafalda sia perfetto, soprattutto perchè l'ha fatto come se a scrivere fosse davvero una bambina di soli nove anni.
Infatti, la prima cosa che salta agli occhi sono le imprecisioni linguistiche volute e legate al fatto che l'autrice scriva come scriverebbe Mafalda, ne deriva un'accozzaglia di termini inglesi scritti malissimo, ma che rendono l'intera storia più realistica.

Dal punto di vista dei personaggi, mi è piaciuto molto il ruolo di Estella, la confidente e migliore amica di Mafalda, la bidella della scuola che frequenta la nostra protagonista, una donna che ci insegna tanto e che cerca in tutti i modi di aiutare Mafalda a superare le sue difficoltà attraverso le sue storie e le sue esperienze personali. Estella è il mio personaggio preferito di questo romanzo, una donna forte, una guerriera che ha combattuto sino all'ultimo contro i suoi demoni e che non si è mai tirata indietro quando si trattava di aiutare la piccola Mafalda.
L'altro personaggio che mi è piaciuto è Filippo, un ragazzino dal cuore d'oro che spesso e volentieri viene frainteso per i suoi atteggiamenti un po' scontrosi ma che, realtà, nasconde un animo dolce e attento alle esigenze di chi gli sta intorno. Anche lui aiuta moltissimo Mafalda a superare le piccole, ma anche le grandi difficoltà e cerca sempre di renderla felice e di metterla a suo agio. Per quanto riguarda Mafalda, non ho condiviso appieno alcune sue decisioni e, spesso e volentieri, l'ho trovata anche abbastanza irritante, nonostante poi si sia rivelata una bambina molto forte e coraggiosa, sopratutto visto il modo in cui cerca di combattere contro la sua malattia.

Altro punto a favore di questo romanzo, ci sono alcuni riferimenti letterari davvero molto carini, infatti vengono citati "Il piccolo principe" e anche "Il barone rampante", che è il libro preferito della protagonista e che avrà un ruolo di rilievo durante l'intera narrazione.

Insomma, La distanza tra me e il ciliegio è un romanzo di formazione profondo e pieno di insegnamenti importanti, è un romanzo che parla di coraggio e di superare le avversità nonostante esse ci sembrino invalicabili. Vi consiglio vivamente la lettura di questo romanzo, soprattutto se state cercando un romanzo che doni speranza, perchè questo ne regala tantissima.

Cosa ne pensate? Lo leggerete? Lo avete già letto?
Al prossimo post,
Nali <3

(In caso voleste acquistare il romanzo, lo trovate QUI!).

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