giovedì 5 novembre 2015

La magia delle cose perse e ritrovate di Brooke Davis - Recensione

Buon pomeriggio carissimi lettori e benvenuti nel mio piccolo angolino sul web.Finalmente arriva questa recensione,che doveva essere pubblicata due giorni fa,ma ahimè,il dovere mi chiama e come sempre,la scuola viene prima di tutto,sorry. Prima di iniziare il nuovo romanzo,per il quale ho grandi aspettative e sul quale ho una piccola sorpresa in serbo per voi,vi recensisco La magia delle cose perse e ritrovate di Brooke Davis. Pronti a sentire cosa ne penso? Bene,allora cominciamo!


A volte un paio di stivali rossi può aiutare ad affrontare il mondo e le proprie paure. Così è per Millie, che quando li indossa si sente forte e sicura. Ha sette anni ed è curiosa di tutto. Ha tanta voglia di fare domande, di conoscere, di scoprire. Per questo quando un giorno al centro commerciale sua madre sembra sparita, non si perde d'animo, ma cerca qualcuno che possa darle una mano a trovarla. È proprio allora che si imbatte in Karl che se ne sta seduto con lo sguardo perso nei suoi pensieri. Karl è un anziano un po' speciale che mentre parla, digita nell'aria le parole. Solo in questo modo riesce a sentire ancora vicina sua moglie a cui un tempo scriveva parole d'amore sulla schiena. Millie si fida subito di lui e la corazza di diffidenza che Karl si è costruito intorno si scioglie grazie agli occhi sperduti e sinceri della bambina. Gli stessi occhi davanti ai quali Agatha sente nascere dentro una tenerezza ormai dimenticata. A ottant'anni non esce più di casa, dopo la morte del marito, e passa le sue giornate alla finestra a spiare i vicini. Ma appena scorge sulla strada Millie e Karl c'è qualcosa che la spinge a parlare con quei due sconosciuti, a uscire per la prima volta dalla sua solitudine.

"Tutti sanno tutto sul fatto di essere nati,e nessuno sa nulla sul fatto di essere morti."

Il romanzo narra la storia di Millie,in primo luogo,una piccola bambina di 7 anni abbandonata dalla madre in seguito alla morte di suo padre,che farà di tutto per ritrovare la sua amata mamma,Agatha,un'anziana signora barricatasi in casa da ormai 7 anni in seguito alla morte di suo marito Ron,ed infine, Karl,un anziano dattilografo un pò svitato che ha amato sua moglie più della sua vita e che cerca in tutti i modi di risolvere un'indovinello lasciatogli da sua moglie prima di morire. Le loro storie si intrecceranno e li porteranno a conoscere loro stessi e i loro limiti e a conoscersi e amarsi a vicenda,in un viaggio attraverso l'Australia per trovare la mamma della piccola Millie accompagnati da Manny,un manichino un pò rotto quà e là che diventerà l'amico d'avventura dei nostri strambi protagonisti.

Millie,credo che lei sia il personaggio più strano e bello della storia,anche se ho amato tutti i personaggi per diversi motivi. Millie è una bimba forte,che sa cosa vuole e non ha paura della morte. Ha sempre avuto una piccola inclinazione per tutto ciò che riguardava la morte,questo lo vediamo dal suo Quaderno dell Cose Morte o dal fatto che organizzasse funerali a destra e a manca per qualsiasi cosa morte le passasse davanti. L'ho trovata adorabile e,pur essendo stata abbandonata,sempre allegra e pronta a scherzare e forse anche più matura di molti adulti che la circondavano,come vediamo in molte parti del romanzo,infatti,lei è l'unica disposta ad ammettere che un giorno Moriremo Tutti.
Agatha,un  personaggio controverso,ma pieno di senso. Pur non volendolo ammettere la nostra Agatha aveva amato il suo Ron,lo aveva davvero amato,ma aveva uno strano modo di farlo notare,infatti,lo metteva alla prova,sempre. L'ho trovata molto,molto simpatica,tant'è che vi ho inserito un'estratto da un suo capitolo nel teaser della settimana,e sono subito riuscita ad immedesimarmi in lei e nel suo dolore e anche nella sua repulsione nei confronti della vecchiaia che stava avanzando.
Karl,lui è il mio preferito in assoluto. Matto e innamorato,un personaggio che mi ha quasi,dico quasi,fatto piangere. Un personaggio capace di amare una persona ormai morta,un personaggio vero che non ha paura di dire quel che pensa,che anche se ammonito continua imperterrito a fare ciò che gli pare,lui che collezionava degli stupidi trattini perchè semplicemente gli piacevano,lui che con la sua proposta di matrimonio mi ha sciolto il cuore e che con la sua passione mi ha fatto sorridere ed emozionare.Il mio personaggio preferito in assoluto,in questo libro s'intende.

E arriviamo finalmente alla parte in cui divento una logorroica pazza e vi riempio di frasi deliranti su quanto abbia amato questo romanzo e bla bla bla. Non sono una dalle cinque stelle facili,infatti,questo romanzo per me non è un cinque stelle e so che alcuni di voi hanno già impugnato il forcone,perchè hanno amato questo romanzo. Ebbene,l'ho amato anch'io,ma le cinque stelle le dò solo ai romanzi che realmente mi hanno emozionato,cioè, mi hanno fatto piangere,e non per lo scarso livello di grammatica,mi raccomando a non confondere le due emozioni. Questo romanzo mi è piaciuto moltissimo,ma in questo periodo ho davvero voglia di leggere un romanzo che mi smembri e mi faccia emozionare come un romanzo della D'Urbano appena uscito che appena ne vedo la copertina scoppio a piangere perchè so già che sarà un'altro romanzo che mi spezzerà il cuore e che leggerò all'infinito perchè l'ha fatto. Quello che maggiormente mi è piaciuto del romanzo,togliendo la storia, è lo stile dell'autrice che mi ha colpito parecchio perchè nuovo,fresco e divertente allo stesso tempo,pur parlando di argomenti come la morte,inoltre,ho trovato la storia molto bella e travolgente e anche parecchio scorrevole. 
Quindi,libro consigliatissimo. Un romanzo che almeno una volta nella vita bisogna leggere,perchè fa riflettere.


Cosa ne pensate? Lo avete letto? 
Al prossimo post,
Nali <3 
 
 

2 commenti:

  1. Ciao! Questo libro mi è piaciuto molto in alcuni punti e molto meno in altri.
    Molto profondo in alcuni passi e decisamente insensibile in altri. Ho trovato ad esempio incomprensibile e poco empatico il modo in cui Karl e Agatha si "occupano" di Millie, ovvero ignorandola per la maggior parte del tempo e ricordandosene solo di tanto in tanto.
    Il culmine del loro menefreghismo è raggiunto quando la lasciano in macchina per andare ad imboscarsi. Ci si comporta così con una bimba che già ha subito il trauma dell'abbandono?

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    1. Hai ragione,infatti è anche questo il motivo per cui non ho voluto dare le 5 stelle a questo romanzo,perchè a volte era poco delicato,anche se altre volte era davvero profondo.

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