venerdì 28 giugno 2019

Salvare le ossa di Jesmyn Ward - Recensione

Buongiorno a tutti lettori, oggi parliamo di Salvare le ossa di Jesmyn Ward, primo volume della trilogia di Bois Sauvage, edita NN Editore (al prezzo di 19.00 euro in cartaceo e di 8.99 euro in digitale - potete acquistarlo QUI ).

 

Un uragano minaccia di colpire Bois Sauvage, Mississippi. In un avvallamento chiamato la Fossa, tra rottami, baracche e boschi, vivono Esch, i suoi fratelli e il padre. La famiglia cerca di prepararsi all'emergenza, ma tutti hanno altri pensieri: Skeetah deve assistere il suo pitbull da combattimento dopo il parto; Randall, quando non gioca a basket, si occupa del piccolo Junior; ed Esch, la protagonista, unica ragazzina in un mondo di uomini, legge la storia degli Argonauti, è innamorata di Manny, e scopre di essere incinta. Nei dodici giorni che scandiscono l'arrivo della tempesta, il legame tra i fratelli e la fiducia reciproca si rinsaldano, uniche luci nel buio della disgrazia incombente. Salvare le ossa racconta la vita di ogni giorno con la forza del mito, e celebra la lotta per l'amore a dispetto di qualunque destino, non importa quanto cieco e ostile.

Ho iniziato a leggere Salvare le ossa con le aspettative alle stelle, ma non del tutto convinta che mi sarebbe piaciuto, infatti ho deciso di prenderlo in biblioteca. Nonostante sia stata una lettura piacevole, molto scorrevole e davvero potente, Salvare le ossa non è riuscito a trasmettermi tutta la potenza della quale molti colleghi hanno parlato. In fondo lo sappiamo, ogni libro parla in maniera diversa a chi lo legge e questo romanzo non è riuscito ad arrivare al mio cuore, purtroppo. 

Siamo nel Mississipi e un uragano minaccia di distruggere la piccola cittadina di Bois Sauvage e i suoi dintorni. La famiglia di Esch vive nella Fossa, un avvallamento in mezzo ai boschi fatto di baracche diroccate, fango e sporcizia. E' un ambiente del tutto degradante, all'interno del quale i nostri portagonisti intrecciano rapporti e cercano di sopravvivere con le unghie e con i denti. La storia si concentra sui dodici giorni che precedono la tempesta e ci racconta la condizione degradante e straziante in cui la famiglia di Esch vive. 

La cosa che più mi ha colpita della narrazione della Ward è il modo in cui riesce a descrivere situazioni di puro degrado facendole apparire quasi normali. I protagonisti della storia vivono in condizioni disumane, costretti a convivere con lo sporco, con la fame e la povertà e questa sembra una condizione dalla quale non ci si può liberare. Lo sporco è attaccato ai membri della famiglia come una seconda pelle, rendendoli diversi dal resto della società, non per niente vi è la continua contrapposizione tra il nero e il sole, la luce, rappresentati da una parte da Esch e dalla sua famiglia e dall'altra da Manny, il Giasone di questa storia.
Altro elemento che mi ha colpito è il modo in cui il mito si fonde alla narrazione degli eventi fatta da Esch. Lei, appassionata della storia di Medea e Giasone, paragona le vicende che la coinvolgono a quelle della tragica eroina della classicità, mettendo in luce le sue paure, le sue debolezze e sofferenze.

I personaggi sono molto diversi gli uni dagli altri, ma tutti mossi da una fame incontenibile, da sentimenti che non possono essere placati con facilità. Esch ha fame d'amore, di quell'amore di cui ha solo letto nelle pagine dei suoi romanzi, ed è proprio questo il suo problema, il non capire sino in fondo la realtà dei fatti, troppo accecata dalle sue fantasie. Esch cresce molto all'interno della narrazione, la vediamo diventare lentamente donna, prendere coscienza di sè e di ciò che la circonda. Poi abbiamo Skeetah, il personaggio che mi ha più irritata, ma anche il personaggio che mi ha più colpita e che mi ha più trasmesso emozioni all'interno della narrazione - per quanto strano questo possa sembra, è così. Lui ama la sua cagna, China, e farebbe di tutto per lei e questo è ben evidente durante tutta la narrazione. Lui non cambia, rimane sempre lo stesso, fermo nei suoi principi e con un amore così grande da riuscire a bucare le pagine. E poi Randall, la persona più razionale della famiglia, l'adulto della situazione, colui che cerca di farsi carico di tutto, ma che non riesce a tenere sotto controllo nulla.
Ci sono molti personaggi all'interno della narrazione, ma ognuno di essi è caratterizzato in maniera impeccabile, riusciamo quasi a percepire le loro sensazioni, i sentimenti che li animano.

Penso sia evidente che il romanzo mi è piaciuto, ma non come avrei voluto, non come speravo. Non è riuscito ad entrarmi nel cuore, non mi ha commosso, nonostante molte volte mi abbia provocato i brividi, e da un romanzo di una tale potenza mi aspetto di versare almeno un po' di lacrime. Ammetto che potrebbe essere stato un mio limite, troppo presa da altro per riuscire ad apprezzarlo appieno, ma tant'è. 
Comunque, rimane un romanzo molto bello e, soprattutto, ben scritto, che vi consiglio vivamente di leggere se cercate un ottimo romanzo di narrativa americana contemporanea!


Cosa ne pensate? Lo avete letto o avete intenzione di recuperarlo?
Al prossimo post,
Nali <3 

1 commento:

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