lunedì 27 maggio 2019

La vertigine che ho di te di Gina Laddaga - Recensione

Buongiorno a tutti lettori e benvenuti, oggi parliamo di una novità pubblicata in self, La vertigine che ho di te di Gina Laddaga (disponibile in digitale a 1.99 euro - potete acquistarlo QUI ). 

 

Leda ha paura: dell’amore, del contatto fisico, di dare il proprio cuore a qualcun altro. È stata ferita, e per questo ha innalzato un muro invalicabile. Ha abbandonato gli studi e per mantenersi lavora come cameriera; non vuole più dipendere da nessuno. L’ultima volta che si è fidata di qualcuno il suo cuore si è spezzato, eppure continua a sopravvivere.
Sebastiano ha studiato infermieristica, ma nella vita ha deciso di aiutare le persone lavorando in ambulanza e insegnando difesa personale in una palestra. Quando Leda, trascinata dalla migliore amica, inizia a frequentare la lezione di prova del corso di Sebastiano, l’elettricità tra i due sarà palpabile, ma Leda avrà difficoltà a fidarsi. Seba, però, rimasto folgorato dalla fragilità di Leda, è risoluto ad avvicinarla, vuole conoscerla e vorrebbe salvarla, salvare il suo cuore.
La paura lascerà davvero posto all’amore? E l’amore aiuterà la nostra protagonista a combattere i fantasmi del suo passato? Una storia di dolore e riscatto, dove l’amore è l’unica via possibile per risollevarsi.

Tempo fa vi avevo parlato di Perfetta ma non per lui, romanzo d'esordio in self di Gina Laddaga, e oggi sono qui per parlarvi del suo secondo romanzo pubblicato in self, La vertigine che ho di te!

La storia è quella di Leda che, dopo un trauma passato, ha paura del contatto fisico e non solo. Leda non riesce più a vivere come un tempo e si nasconde dietro due lavori e un apparente tranquillità. Tutto cambia quando la sua migliore amica la porta ad un corso di autodifesa. E' qui che Leda incontra Sebastiano, che si divide tra il suo lavoro di istruttore e quello in ambulanza. Tra i due si instaurerà subito qualcosa di nuovo e importante, ma la paura di lei metterà dei freni ai nuovi sentimenti che stanno nascendo. 

Non è semplice parlare di violenza, è una tematica fin troppo delicata perchè sia affrontata in maniera esaustiva, soprattutto in un romanzo. Detto questo, devo ammettere che in questo romanzo è affrontata con più delicatezza possibile. Gina ha cercato di mettere in luce le difficoltà che potrebbe affrontare una persona che ha subito un trauma così forte e lo fa analizzando la psiche di Leda in maniera molto attenta e dettagliata. Insomma, mi è piaciuto il modo in cui viene sviluppato il tema, in quanto non viene affatto minimizzato o reso come qualcosa che può essere risolta trovando qualcun'altro da amare. 

Per quanto riguarda i diversi personaggi, la migliore amica della protagonista è in assoluto la mia preferita. E' una persona nella quale mi sono rivista molto (e per questo non vedo l'ora di leggere il romanzo dedicato a lei - Gina sbrigati, su su) e non ho potuto fare a meno di empatizzare con lei nei momenti in cui Leda era al suo peggio. Leda, d'altra parte, è un personaggio molto complesso che non mi è affatto dispiaciuto. E' ben caratterizzata e i suoi sentimenti e le sue sensazioni sono giungono al lettore senza alcun problema. Anche Sebastiano non mi è dispiaciuto come personaggi, anche se non rientra tra i miei personaggi preferiti del romanzo, tra i quali, invece, fa la sua comparsa il padre di Leda.

E', inoltre, evidente l'evoluzione stilistica tra il primo e il secondo romanzo dell'autrice, il miglioramento è evidente e questo gioca sicuramente a favore del romanzo, il quale appare come un'opera più matura rispetto alla precedente. 

Insomma, se cercate una bella storia che non sia scontata e che affronti anche tematiche non proprio semplici, vi consiglio assolutamente di leggere La vertigine che ho di te, non ve ne pentirete!

Cosa ne pensate? Lo avete letto o avete intenzione di farlo?
Al prossimo post,
Nali <3

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