giovedì 13 settembre 2018

Città sospesa di Eduardo Mendoza - La guerra civile e gli autori del tempo

Buonasera a tutti lettori e benvenuti, oggi, con un po' di ritardo, vi pubblico la mia tappa del BT dedicato a Città sospesa di Eduardo Mendoza, edito Dea Planeta (al prezzo di 17.00 euro in cartaceo e di 9.99 euro in digitale - potete acquistarlo QUI).

Città sospesa di [Mendoza, Eduardo]

Nella primavera del 1936, il critico d’arte inglese Anthony Whitelands arriva in treno nella convulsa Madrid sull’orlo della Guerra civile. Lo scopo del viaggio è verificare l’autenticità di un presunto Velázquez appartenente a un amico di José Antonio Primo de Rivera, figlio del generale già dittatore di Spagna. Un’opera il cui immenso valore potrebbe influenzare gli scenari politici in un momento tanto drammatico per il paese. Ma distratto da problemi personali e dai turbolenti incontri amorosi con donne di diversa estrazione sociale, Whitelands non fa troppo caso ai nemici – poliziotti, politici, diplomatici, spie – che sempre più numerosi gli si affollano intorno. Le tragedie della Storia e l’insostenibile leggerezza della commedia umana si mescolano in questo romanzo pessimista e ironico, ambizioso e godibilissimo sulla nascita del fascismo, il potere dell’arte, l’amore e l’avventura. Vincitore del prestigioso Premio Planeta 2010 e per la prima volta tradotto in Italia, Città sospesa seduce il lettore attraverso le straordinarie doti narrative di un protagonista della letteratura spagnola.


La mia tappa parla della Guerra Civile e in particolare della condizione degli autori durante questo cruciale periodo della storia Spagnola. 
Come tutti sappiamo, e se non lo sapete, sto per dirlo, la Guerra Civile spagnola durò dal '36 al '39 e fu sostenuta o avversata da diverse nazioni europee. La situazione politica europea era molto instabile al tempo vista l'ascesa al potere di Mussolini e Hitler, entrambi sostenitori e complici di ciò che poi è avvenuto in Spagna, ed è proprio in quel clima che inizio la guerra civile tra nazionalisti (successivi fautori del colpo di stato che portò al governo Francisco Franco) e i repubblicani. In questo contesto di lotte e violenza, gli artisti e, più in particolare gli scrittori, si videro costretti o a scendere a compromessi con le loro convinzioni o a sacrificarsi per la propria nazione e i propri ideali. Molte sono le figure di spicco di questo periodo, sia straniere che spagnole e tra questi troviamo Federico Garcia Lorca, leader della generazione del '27, che a causa delle sue condizioni politiche fu assassinato.  Lorca è una figura citata nel romanzo dallo stesso protagonista per una sua opera precedente all'inizio della guerra civile, ma è comunque una figura che domina l'intero periodo storico e la cui morte fu dolorosa per molti suoi contemporanei.
Le possibilità per gli intellettuali erano limitate in un contesto storico quale quello della guerra civile, così molti di loro si videro costretti a fuggire, ad andare in esilio volontario nei paesi del Sud America dove potevano continuare a pubblicare i loro romanzi e poesie e dove tentarono di diffondere consapevolezza riguardo ciò che stava accadendo nella loro terra natia. E' questo il caso di Rafael Alberti, rifugiatosi in Francia e, in seguito, in Argentina e Italia, dove continuò a scrivere opere che potessero mettere in luce la sua malinconia e la sua tristezza nei confronti della situazione spagnola. 
Coloro che non riuscivano a fuggire, venivano catturati e, molto spesso, morivano in condizioni disumane nelle carceri o per mano di qualche nazionalista, come Miguel Hernandez, incarcerato per più di una volta e morto nel "Riformatorio per Adulti" di Alicante nel '41.

All'estero la guerra civile viene vissuta con timore perchè è la prima fase verso una nuova guerra ancor più violenta di quella di pochi anni prima. Molti sono gli stranieri che si arruolano in difesa dei repubblicani e molti sono anche gli intellettuali che partecipano o che hanno visto con i loro occhi la guerra civile per poi parlarne nelle loro opere. Tra questi possiamo citare Pablo Neruda, soprannominato Il Poeta, colui che ha sostenuto i repubblicani anche a costo della sua vita, colui che ha organizzato barconi di soccorso per far scappare i repubblicani in pericolo o la povera gente vittima di una guerra che non li riguardava. Possiamo citare anche Hemingway, il quale realizzò dei servizi sulla guerra civile tra i quali Spain in Flames e The Spanish Earth e George Orwell, anche lui presente al momento dei fatti. 

Insomma, numerosi sono gli scrittori che hanno preso parte alla Guerra Civile Spagnola e ancor più numerosi sono coloro che vi hanno perso la vita per difendere i propri ideali. Ci sarebbe tanto da dire riguardo questo argomento ma poi si andrebbe fuori tema e non mi sembra il caso.
Comunque, in caso voleste scoprire qualcosa in più riguardo la Guerra Civile Spagnola vi consiglio di leggere "Città sospesa" di Mendoza perchè è un romanzo magnifico, soprattutto per coloro che amano i romanzi storici!

Cosa ne pensate? Sapevate qualcosa riguardo gli intellettuali e la Guerra Civile Spagnola?
Al prossimo post,
Nali <3

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