sabato 29 agosto 2015

The program di Suzanne Young - Recensione

Buongiorno a tutti e benvenuti in questa nuova recensione di uno dei libri Distopici più letti di quest'anno. Parlo di The Program di Suzanne Young,primo romanzo della serie The Program,serie distopica,incentrata su Sloane e James,due ragazzi che dopo aver subito varie perdite vengono inseriti nel Programma nel quale le loro vite cambieranno fino al punto di perdersi,forse per sempre. Le ambientazioni variano a seconda della parte della storia,infatti,mentre nella prima ci troviamo in un normale liceo,o quasi normale,nella seconda ci spostiamo all'interno di un centro del Programma,per poi tornare al liceo,un liceo per i Rientranti. Bene,dopo questa breve introduzione,iniziamo!


Sloane sa perfettamente che nessuno deve vederla piangere. La minima debolezza, o il più piccolo scatto di nervi, potrebbero costarle la vita. In un attimo si ritroverebbe internata nel Programma, la cura ideata dal governo per prevenire l'epidemia di suicidi che sta dilagando fra gli adolescenti di tutto il mondo. E una volta dentro, Sloane dovrebbe dire addio ai propri ricordi... Perché è questo che fa il Programma: ti guarisce dalla depressione, resettandoti la memoria. Annullandoti. Così, Sloane ha imparato a seppellire dentro di sé tutte le emozioni. Non vuole farsi notare, non ora che suo fratello è morto e lei è considerata un soggetto a rischio. L'unica persona che la conosce davvero è James, il ragazzo che ama più di se stessa. E stato lui ad aiutarla nei momenti difficili, lui a farle credere che ci fosse ancora speranza. Ma, quando anche James si ammala, Sloane capisce di non poter più sfuggire al Programma. E si prepara a lottare. Per difendere i propri ricordi, a qualunque costo.

"Non mi capacito di come facciano a non capire. Forse è perché gli adulti preferiscono dimenticare i problemi, convinti che sia meglio non pensarci. Il Programma ci strappa via i ricordi, resetta le emozioni, ci riporta intatti, immemori di aver sofferto. Ma chi siamo senza il nostro passato?"

Distopia portami via. Non capisco cosa mi attiri di questo genere di romanzi,ma sta di fatto che quando sento parlare di romanzi distopici perdo la ragione e divento pazza,più del solito,al punto che devo comprarmi tutti i libri della serie senza averne letta neanche una pagina,ma vabbè. Questo romanzo l'ho amato. Appare la cupa storia alle spalle e il Programma,che sinceramente mi sta sulle palle, questo romanzo è fantastico e anche un pò attuale,mi spiego,di solito i romanzi distopici parlano di futuri improbabili con comunità improbabili e persone tutte uguali,invece questo romanzo rispecchia la nostra società,una società dove la depressione ha preso il sopravvento su tutto,dove ci sono più suicidi che altro e dove ci sono adulti che non comprendono a pieno i loro figli,o non li comprendono affatto,che credono di fare il loro bene,ma li distruggono,gli tolgono la realtà,non ascoltano le loro esigenze per poi perderli inevitabilmente.E forse è questa la cosa che più mi è piaciuta di questo romanzo,il fatto che gli adulti credono che cancellare i ricordi sia la soluzione,cancellare tutto il passato possa renderli felici,mentre questo li distrugge,li rende anonimi e sempre in cerca di un passato che non potrà più tornare da loro. Sono persone vuote,riempite di momenti di falsa felicità,finti. Ho amato il modo in cui James e Sloane si sostenessero a vicenda,il modo in cui si facevano forza a vicenda e il loro amore che cerca di affrontare i ricordi che ormai non ci sono più,quell'amore che è nascosto nei loro cuori e che li riporterà sempre l'uno dall'altra,quell'amore che fa rivivere le cose,cose che loro avevano dimenticato,ma che rivivranno,perchè è destino. Miller,parlando di Miller posso solo dire che mi ha spezzato il cuore,e Lacey,l'esuberante Lacey,che anche dopo tutto,dopo che le hanno strappato i ricordi ritrova Sloane,perchè anche con lei era destino,perchè quando il tuo cuore riconosce il legame che avevi con una persona,niente può fermarlo,neanche la perdita dei ricordi. La cosa più odiosa del romanzo sono state la dottoressa Warren (credo si chiami così) e la madre di Sloane,perchè la riempivano di balle,l'hanno imbottita di una felicità inesistente, e per di più sua madre pensava di farlo per il suo bene,perchè accecata dalla sofferenza,accecata da quello che il Programma le aveva messo in testa,cose false,perchè nel Programma le persone soffrono,non stanno meglio,le obbligano a stare meglio. Sinceramente al posto di Sloane e James quello che fanno alla fine l'avrei fatto prima di entrare nel Programma,prima di perdere tutto,sarebbe stato meglio. Ora mi resta soltanto l'attesa per il secondo romanzo, o chi lo sa che non lo compri in lingua originale,perchè devo assolutamente leggere la fine,o dovrete mandare me nel Programma. Che altro dire? Penso che sia un libro da leggere,soprattutto per coloro che amano il genere distopico come me,e come ultima cosa, Realm mi fa pena. 

Cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti!
Al prossimo post,
Nali <3
 
 

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