venerdì 10 marzo 2017

Recensione "Madame Claudel è in un mare di guai" di Aurélie Valognes

Buongiorno a tutti e buon venerdì a tutti! Questa settimana, come la precedente sono stata assente, lo so, solo che sono molto impegnata con lo studio e la mia salute non è delle migliori. Comunque, non preoccupatevi perchè sto per tornare!
Comunque, oggi voglio parlarvi di Madame Claudel è in un mare di guai di Aurélie Valognes, edito Newton Compton (al prezzo di 2.99 euro per la versione digitale e di 9.90 euro per la versione cartacea - puoi acquistarlo QUI)


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Ferdinand Brun vive a Parigi, al numero 8 di Rue Bonaparte, ha ottantatré anni e non gli piacciono le persone. Sfortunato dalla nascita – ha perso la mamma e la nonna quando era ancora piccolo –, è cresciuto nel risentimento, diventando introverso e taciturno. Purtroppo con il passare degli anni è addirittura peggiorato e così la moglie lo ha mollato di punto in bianco scappando con il postino, mentre la figlia e il nipotino sono andati a vivere dall’altra parte dell’oceano. Rimasto solo con la cagnolina Daisy, unico essere vivente degno del suo affetto, Monsieur Brun ha deciso di disertare il genere umano e di ridurre al minimo i suoi contatti con gli altri, compresi quelli con la portinaia, la detestata Madame Suarez. Un infausto giorno, la cagnolina Daisy muore e la settimana dopo Monsieur Brun rimane vittima di un incidente. Tutto è contro di lui, e quando la figlia lo mette di fronte all’ipotesi dell’ospizio, non gli resta che accettare l’aiuto di Madame Claudel, un’arzilla signora di novantatré anni, che abita al suo piano. Ma sarà l’arrivo della piccola Juliette, figlia dei nuovi condomini, l’unico evento in grado di scalfire il muro di diffidenza e scontrosità che il vecchio ha costruito intorno a sé.

"Dopotutto, non è pur sempre il vecchio irascibile che, non più tardi del capodanno scorso, terrorizzava le vicine e dettava legge nel condominio? L'uomo dal passato torbido, da tenere alla larga, che si è guadagnato il soprannome di "serial killer"? Dev'esserci per forza una via di fuga. Bisogna solo trovarla. E non guardarsi indietro." 

Pregiudizi? Ne avevo tanti all'inizio a proposito di questo romanzo, sopratutto perchè di un'autrice francese (e chi mi conosce sa cosa penso dei francesi... Sia chiaro, non sono contro nessuno è proprio che il francese e i francesi non li digerisco, poi magari ci sono delle eccezioni ma sono più uniche che rare, credetemi).
Comunque, nonostante i pregiudizi ho iniziato a leggere questo romanzo qualche giorno dopo il suo arrivo, non so perchè, forse perchè la copertina era così bella che era un peccato vederla lì abbandonata.
La storia all'inizio non mi aveva molto colpita, insomma, un vecchietto che vive in un condominio di streghe e che cerca di difendere il suo diritto di vivere la sua vita nel modo che gli piace di più.
E nei primi capitoli, come avevo previsto, la storia non è neanche un granchè, anche perchè non c'è niente di emozionante.

Nonostante ciò mi son dovuta ricredere su questo romanzo e, nonostante non sembri anche perchè ho aspettato due settimane per scriverne la recensione, devo dire che mi è piaciuto molto, non tanto per la storia ma per i temi trattati.

Grazie alla Newton per la copia del romanzo <3

Le vicende si svolgono tutte principalmente nel condominio dove Monsieur Brun vive. L'anziano vive solo dopo la morte dell'ex moglie con solo il suo cane a fargli compagnia. Non ha contatti con i vicini e questo provoca un certo malcontento negli altri inquilini che lo vedono come una minaccia e gli affibbiano il nomignolo di "Serial Killer". In realtà M. Brun altro non è che un anziano signore che non vuole altro se non vivere in pace i suoi ultimi anni di vita senza starsi a preoccupare del giudizio della gente. Ma questo non è possibile, soprattutto con una portinaia come Mm. Suarez e la sua banda e con una vicina come Juliette, sempre pronta a tirarlo su con i suoi dolcetti e le sue storie infantili ma raccontate con un'arguzia strabiliante per una bambina della sua età. Insomma, la vita di M. Brun si trasforma radicalmente con l'arrivo di Juliette e con la scomparsa del suo cana, Daisy e M. Brun capirà che a volte le relazioni umane sono molto importanti per vivere al meglio la propria vita.

La cosa che più mi ha colpito di questo romanzo è stato proprio il fatto che il personaggio principale, nonostante la sua età avanzata, riesca a cambiare, a evolversi e a capire quali sono i suoi errori nel suo atteggiamento nei confronti di coloro che gli sono attorno.
Il personaggio che più mi è piaciuto è, senza dubbio, Juliette, la piccola amica di M. Brun che lo guida, con la sua intelligenza, e gli fa capire cosa sbaglia. Juliette è, diciamo, una piccola me, sempre piena di energia, un pò diversa e piena di cose da dire ed è proprio per questo che mi sono affezionata a questo personaggio fantastico, a mio parere.

Il romanzo nel suo complesso mi è piaciuto, certo non una delle letture migliori di quest'anno, ma comunque una lettura che insegna tanto e che mi ha fatto cambiare la mia visione della vita. Insomma, un romanzo che, a mio parere, andrebbe letto e capito per i suoi temi profondi più che per la sua storia, che comunque fa la sua parte.

Cosa ne pensate? Lo avete letto?
Al prossimo post,
Nali <3

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