mercoledì 19 ottobre 2016

Recensione "Borderlife" di Dorit Rabinyan

Buon    a tutti lettori e lettrici, la recensione di oggi è dedicata a Borderlife di Dorit Rabinyan, edito Longanesi (al prezzo di 16.90 euro per la versione cartacea e di 9.99 euro per la versione cartacea - puoi acquistarlo QUI).


È autunno, a New York. Il secondo senza le Torri. Liat ha appena conosciuto Hilmi e gli cammina accanto nel pomeriggio che imbrunisce, mentre pensa: Non hai già abbastanza guai? Fermati, finché puoi! Ma fermarsi non può, perché, nonostante le ferite, la magia della Grande Mela è ancora intatta, e Hilmi ha gli occhi dolci e grandi, color cannella, riccioli neri e un sorriso infantile che spezza il cuore. Lei è di Tel Aviv, fa la traduttrice e si trova negli USA grazie a una borsa di studio. Ha servito nell'esercito e ama la sua famiglia (Che cosa penserebbero, se lo sapessero?). Lui vive a Brooklyn e fa il pittore, e nei suoi quadri c'è sempre un bimbo che dorme e sogna il mare, quel mare di cui da ragazzo poteva cogliere appena un lembo, da lassù, al nono piano di un palazzo di Ramallah. Che questo amore sia un'isola nel tempo, si dice lei. Un amore a cronometro, un amore a scadenza, la stessa indicata sul visto, la stessa impressa sul biglietto del volo di ritorno per Israele, verso la vita reale. Finché, mentre oscillano tra l'ebbrezza della libertà e il senso di colpa, scoprendosi accomunati dalla nostalgia per quello stesso sole e quello stesso cielo, la vita reale non bussa davvero alla loro porta...

Allora, da dove cominciare? Come ritagliare il viso di un uomo da altre migliaia di visi, quali tratti e triti aggettivi utilizzare? Come descrivere il suo volto quale lo vidi allora, al primo sguardo, quando era ancora un mistero? Fra innumerevoli occhi scuri, come distinguere i suoi così dolci e grandi, e il loro sguardo intelligente, sveglio e un poco intimidito? Come dipingere le labbra, il naso, le sopracciglia, il mento ritratto sul tovagliolino di un bar, e fissarlo, guardarlo senza coinvolgimento, forse con gli occhi di una delle persone sedute al tavolo vicino, o quelli della cameriera?

Potrei stare qui per delle ore a parlarvi di quanto sia bello questo romanzo, a parlarvi di quanto particolare, musicale e poetica sia la scrittura dell'autrice o di quanto i suoi personaggi mi siano entrati nel cuore. 
Potrei parlarvi all'infinito dell'amore di Hilmi e Liat, potrei dirvi tante cose, potrei continuare a vaneggiare senza arrivare da nessuna parte, ma sarebbe inutile, perché neanche continuando a parlare per giorni riuscire a esprimere quanto sia vello questo romanzo. 
Questa é forse una delle recensioni più difficili che io mi sia trovata a scrivere da quando ho il blog e per questo, proprio perché questo romanzo é speciale e merita di essere trattato come tale, non vi dirò la storia, perché quella di Liat e Hilmi é una storia che va vissuta, assaporata con gli occhi e con la mente, vissuta con il cuore. 
Sono rimasta subito sconvolta dallo stile dell'autrice, così particolare
, così nuovo e travolgente. Mi sono innamorata del suo stile, del suo modo di descrivere, del suo modo di raccontare in maniera particolare e travolgente ogni minimo dettaglio, anche il più insignificante. Mi sono lasciata andare a questa storia e sapevo sin dall'inizio che sarei rimasta segnata dalla sua intensità e così é stato. Borderlife ha scalato la classifica dei miei preferiti di sempre, il che é davvero difficile, e si è piazzato ai primi posti, senza concorrenza, a mani basse, proprio come Hilmi è entrato a far parte della vita di Liat. 

Grazie a Longanesi per la copia digitale del romanzo! <3
Sono ancora scossa da questo romanzo, ho ancora le lacrime agli occhi e non riesco ad evitare di percorrere mentalmente la storia così intensa, struggente e così vera, seppur nella sua finzione, di due ragazzi divisi ,ma uniti da qualcosa di più grande di una nazionalità, di una lingua, di un muro, uniti da qualcosa che va oltre qualsiasi barriera fisica, qualcosa di forte e fragile allo stesso tempo. 
Insomma, sono rimasta ammaliata dall'intensità della storia dai suoi personaggi, così comuni, ma al tempo stesso unici e nuovi. Sono rimasta ammaliata dalle luci di New York, così uguale a tutti gli altri romanzi, ma così diversa raccontata da Liat, ho scoperto Tel Aviv e Ramallah e mi sono lasciata incantare da queste due città. 

Vi consiglio di leggere questo romanzo con tutto il cuore, perchè l'ho amato e merita di essere amato da tutti voi, perchè è fantastico, bellissimo, profondo e tanto altro ancora!

Cosa ne pensate? Lo avete letto? Lo leggerete? 
Al prossimo post,
Nali <3

1 commento:

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