venerdì 8 gennaio 2016

L'amore e gli stracci del tempo di Anilda Ibahimi - Recensione

Buon pomeriggio a tutti! Sono ancora qui con una nuovissima recensione. Oggi vi presento L'amore e gli stracci del tempo di Anilda Ibrahimi edito dalla Einaudi Editori (al prezzo di 12.00 euro per la versione cartacea e di 6.99 euro per la versione ebook).        
                                                      

La prima volta che Zlatan vede Ajkuna è rapito dal dondolio delle sue trecce che «si allungano quasi a toccare terra». Non sa ancora che quella bambina diventerà così centrale nella sua vita.
Crescono insieme a Pristina, nella stessa casa, anche se lui è serbo e lei kosovara di etnia albanese. I loro padri, Milos e Besor, condividono la passione per la medicina e per le poesie di Charles Simic. Le loro madri, Slavica e Donika, litigano su come fare le conserve di peperoni e sui particolari di certe ballate, patrimonio comune dei popoli dei Balcani.
Ma il Kosovo, in cui per secoli questi popoli hanno convissuto, alla fine degli anni Novanta sanguina. Ed è l'ennesima ferita al cuore dell'Europa balcanica.
Tra i botti di Capodanno e gli spari della guerriglia, Ajkuna e Zlatan si promettono amore eterno «come solo due ragazzi possono promettersi».
La Storia però li separa: militare di leva lui, profuga lei.
Ajkuna si ritrova in Svizzera, dove partorisce Sarah. Zlatan finisce in Italia, dove incontra Ines. Una ragazza minuta, con i capelli lisci che le cadono sulle spalle. Proprio come Ajkuna.
In un montaggio alternato, il romanzo segue le vite dei due protagonisti, il loro rincorrersi e sfiorarsi, e forse perdersi. Lungo il cammino, in una babele arruffata di lingue, Zlatan e Ajkuna incroceranno una piccola folla di personaggi intensi, veri, col loro bagaglio di storie al seguito.


"E' te che cerco da anni,come la mia salvezza ,come la mia maledizione?"

Il mio 2016 libresco non poteva andare meglio di così. Ho letto due romanzi dall'inizio dell'anno ed entrambi mi sono entrati nel cuore. Mi aspettavo che questo romanzo mi sarebbe piaciuto,ma non fino a questo punto. Appena l'ho finito ho mandato la foto a tutti i miei amici più stretti perchè avevo bagnato il libro per le lacrime (il romanzo ci è stato assegnato come lettura comune per poi avere la possibilità di incontrare l'autrice più in là quest'anno,quindi i miei amici avrebbero dovuto leggere anche loro il romanzo,inutile dire che non l'hanno fatto e non sanno cosa si perdono!).
Bello,commovente e scritto da Dio,questi sono i tre aggettivi (parole,frasi) per descrivere questo romanzo,ma prima di darvi la mia valutazione,vi invito ad esplorare con me il mondo di Ajkuna e Zlatan,due figli della guerra che si cercano incessantemente,perchè se lo sono promessi in nome del loro amore. 

"Come se l'anno non avesse altri giorni" (...)
"L'anno per lei aveva avuto altri giorni."

E' questa la frase centrale della storia,una frase con milioni di significati,una frase che dà inizio alla storia,ma non solo,una frase simbolo di un destino crudele, la frase che Ajkuna si è ripetuta milioni di volte durante la lunga attesa,la prima frase della sua ballata preferita,una ballata che si ripeteva come un mantra per tirare avanti,la frase che ha segnato la sua vita e che ha rubato il mio cuore. 
Una ballata,ecco come inizia la nostra storia,una storia che inizia con Milos e Slavica,che continua con Besor e Donika e che si congiunge nello stesso punto,dove incontriamo Ajkuna e Zlatan.
Ajkuna,figlia di Besor e Donika,non sa far altro nella sua vita se non aspettare,e lei il suo Zlatan lo aspetterà sempre,nonostante il tempo,nonostante il dolore e le sofferenze,nonostante tutto lei sarà lì ad aspettarlo.
Zlatan,figlio di Milos e Slavica,è partito per la guerra nel lontano 1999,che poi tanto lontano non è, dopo un Capodanno passato tra le braccia della sua amata. Le ha promesso che la troverà,e così farà,la cercherà per tutta Europa e non solo,per mantenere una promessa fatta anni prima. 
Tante cose succedono dal 1999,morti,guerre,amori nuovi,figli,e il loro amore si consuma pian piano,ma non del tutto. 

Ho avuto i brividi solo leggendo la trama e li ho ancora adesso pensando al romanzo. Sto scrivendo questa recensione con le lacrime agli occhi,e questo non mi era mai successo con un altro romanzo. E' una storia profonda che ti entra dentro e si porta una parte di te. E' una storia di vite che si incrociano e si allontanano per poi ritrovarsi,magari in un altro luogo,diversi anni dopo,ma ci si rincontra sempre,perchè a volte l'amore e il destino lavora per incrociare quelle due vite che insieme stavano così bene,e così è per Ajkuna e Zlatan. Loro si amavano,si amano e lo faranno sempre,nonostante tutto. 
Figli della guerra che diventano un pò figli di tutti,cresciuti a bane e ballate, quando non c'era altro che terra e lacrime,quando i giochi li si doveva inventare, quando due che crescevano insieme rimanevano insieme,quando un Albanese poteva essere fratello di un Serbo pur non essendo affatto fratelli,quando i valori erano più importanti di qualsiasi altra cosa,e l'obbiettivo comune era proteggere la propria patria,quando non rimaneva altro che i ricordi e il passato colui che "ti segue ovunque. Sembra non avere una strategia precisa,sembra non volerti rubare nulla. In apparenza. Ma poi arriva,ti sfiora. Ti avverte: se non è ora,sarà un'altra volta. Ed è per questo che è in buona fede. Quanto ti trova,ti guarda con i tuoi stessi occhi."

Un romanzo che insegna a vivere,a mantenere le promesse e a lottare per il proprio amore,a non arrendersi,perchè anche a distanza di anni ci si può ritrovare,magari un pò diversi,un pò cresciuti,ma sempre con la stessa voglia di amarsi di sempre. E quando anche l'amore non basta,non rimane che il ricordo. 
Sto scrivendo questa recensione in silenzio,da sola, cosa che non sono abituata a fare,perchè ho bisogno di silenzio per raccimolare quel pò di contegno che mi è rimasto per non ricominciare a piangere per questo romanzo,che ha voluto le mie lacrime quasi fosse uno scambio,lui mi ha regalato un pezzo di sè,della storia che racchiude, ed in cambio ha voluto una parte di me. 

Sicuramente questo libro è entrato a far parte non solo dei miei MUST READ,ma anche della mia Top Ten,sbaragliando Oltre i limiti e piazzandosi al secondo posto,perchè mai per un romanzo avevo pianto così se non per il primo in classifica,Il rumore dei tuoi passi. 
Che altro dire? La mia valutazione l'avete ormai capita,e spero che questa successione di punteggi massimi si prolunghi per tutto il 2016,anche se ne dubito.
 
Cosa ne pensate? Lo avete letto? Io adoro questa collana di romanzi della Einaudi *-* Fatemi sapere nei commenti! 
Al prossimo post,
Nali <3
 

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